Chi siamo / Contatti

Il consiglio di delegazione

Enrico Fermi – Delegato – enrico.fermi@fisarpiacenza.it

Tullio Palmieri – Tesoriere – tullio.palmieri@fisarpiacenza.it

Carolina Franchi – Segretario – carolina.franchi@fisarpiacenza.it

Daniele Galetta – Consigliere – daniele.galetta@fisarpiacenza.it

Giulia Deviletti – Consigliere – giulia.deviletti@fisarpiacenza.it

Direttori di corso: Sergio Serena, Michele Stragliati, Giulia Deviletti, Tullio Palmieri

Responsabile dei Servizi: Matteo Cordani

Che cos’è la FISAR

FISAR un anacronismo che balza agli occhi e che fa riflettere, non solo gli addetti ed appassionati del vino: Federazione Italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori
Associazione senza scopo di lucro o politici, nata a Volterra nel 1972, durante una riunione conviviale tra albergatori e ristoratori, che cercavano un valore aggiunto, da collocare nella propria attività.
Valore aggiunto che in seguito, si sarebbe concretizzato nella figura del sommelier, una figura capace di trasformare una persona che beve vino in una persona che sa “bere” il vino e come abbinarlo al menu gastronomico.
Pochissimi anni dopo la nascita della Federazione, Piacenza aderisci all’associazione volterrana. Nasce cosi la Fisar provinciale.
La figura di riferimento fu il Cav. Gino Bossalini, “patron” del ristorante “Ai Panzerotti”.
Da questa straordinaria intuizione, si sono formati in FISAR PIACENZA, da allora, centinaia di sommeliers, che hanno condiviso, e condividono tuttora, il credo dell’associazione, basato sulla serietà e onesta degli uomini e delle donne che la compongono e la dirigono.
Non si atteggiano a professionisti, sono degli appassionati: medici, operai, tecnici, casalinghe, impiegati…. che desiderano divulgare la cultura del vino, in abbinamento al mondo gastronomico.
Il sommelier deve garantire un prodotto genuino, ergendosi a primo responsabile della qualità: a lui è affidata la capacità di propagandare, difendere e fare apprezzare il vino, e in particolare quello italiano.
Non per nulla il vino è CULTURA, nel rispetto della vite e di chi lo produce, con tanta capacità, professionalità e rischio di impresa.

Massimo Ghezzi